25 aprile, nessuno escluso

Dalla proclamazione dell’Unità di Italia - il 17 marzo 1861 - al 25 aprile 1945 sono trascorsi 84 anni. Dal 25 aprile 1945 ad oggi, un numero di anni sostanzialmente equivalente: 80. Anche da questo punto di vista, cronologico, il 25 aprile si colloca al centro dell’Italia contemporanea.
A 80 anni dal 25 aprile 1945 si rende opportuno un approccio nuovo, non nell’equivoco o nell’ambiguità, ma nel rispetto della verità storica. La lotta di liberazione assume un significato che va al di là delle questioni politico-ideologiche o strategico-militari. Si è trattato anche dell’approdo del nostro Paese ai valori che contano: la libertà, l’eguaglianza, la solidarietà.
Dovremmo cominciare a guardare a chi lottò per la liberazione semplicemente come a persone in carne ed ossa, donne e uomini, per lo più giovani o giovanissimi, che ebbero il coraggio, o che condivisero il destino, di porsi dalla parte giusta contro l’indifferenza o il cinismo dell’attesa.
Quella lotta fu intrapresa, insieme agli Alleati, da una parte coinvolgente un insieme ampio di sensibilità plurali.
La riconquista della libertà, nell’unità del Paese, porta con sé un’ispirazione che risale indietro nel tempo sino al Risorgimento, e che, grazie alla Costituzione del 1° gennaio 1948, si incontra con una democrazia che, da allora, è a disposizione di tutti e che, per vivere, ha bisogno della condivisione, attiva e partecipe, di tutti. Nessuno escluso.

M.M.