Non giriamo la testa da un’altra parte
Sono ormai trascorsi 20 anni esatti da quando, il 10 gennaio del 2005, entrava in vigore, in Italia, quanto disposto dall’art. 51, Tutela della salute dei non fumatori, nella Legge n. 3 del 16 gennaio 2003. Rileggiamo, insieme, i commi 1 e 1 bis:
1. È vietato fumare nei locali chiusi.
2. Il divieto di cui al comma 1 è esteso anche alle aree all'aperto di pertinenza delle istituzioni del sistema educativo di istruzione e di formazione.
La normativa vieta di fumare anche in tutte le aree all’aperto di pertinenza degli istituti scolastici (parcheggi, porticati, giardini, impianti sportivi) e comprende, nel divieto, le sigarette elettroniche.
Ancor più il fumo è escluso all’interno del plesso scolastico, bagni compresi, i quali non sono un’enclave, una “terra di nessuno”, siccome anch’essi fanno parte della scuola e riguardano quanto prevede, da un lato, la legge, dall’altro, il Regolamento d’Istituto.
L’IIS “Francesco Alberghetti”, dal 1° settembre 2022, si è dotato di un Funzionigramma, nuovamente approvato dal Collegio dei docenti all’inizio dell’a.s. 2024/2025 e che si riferisce ad un team di docenti incaricati del controllo sul rispetto del divieto di fumo.
Si diceva che da quando è stato deciso il divieto di fumo nei luoghi pubblici sono trascorsi 20 anni. Quindi non è una novità. Nel frattempo è ulteriormente cresciuta una sensibilità – etica, sociale, ambientale - verso stili di vita più orientati alla salute.
Salute e sicurezza costituiscono, infatti, un nesso indissolubile, come spiega il D.Lgs. n. 81 del 9 aprile 2008.
Aggiungo due piccole osservazioni.
La prima. Sino a qualche decennio fa, in Italia, si fumava nei cinema, nei teatri, nei ristoranti, nei bar. Adesso sarebbe inconcepibile. Perché? Perché il divieto del fumo nei luoghi pubblici è stato accolto da un grande consenso sociale grazie al maturare di una maggiore coscienza civile nel Paese. Per quale motivo tale coscienza dovrebbe essere inferiore laddove, come in una scuola, la missione educativa è più alta?
La seconda. Non siamo così ingenui, o velleitari, da pensare di debellare il vizio del fumo. Sarebbe come provare a vuotare il mare con un secchiello.
Più semplicemente, per quanto ci compete, non possiamo girare la testa dall’altra parte e, in modo assolutamente dialogante e sereno, ci limitiamo a ribadire che, nei luoghi pubblici, tanto più in una scuola, fumare non è consentito.
Infine, siccome ci interessa soprattutto l’aspetto educativo, esortiamo tutti i Consigli di classe a promuovere momenti di illustrazione e discussione sul tema, anche nell’ambito dell’insegnamento trasversale dell’Educazione Civica, insieme a iniziative per la crescita delle buone pratiche orientate alla salute.
È già stato fatto. È bene continuare a farlo.
Marco Macciantelli
Dirigente scolastico IIS “Francesco Alberghetti”